30/03/2024
Finalmente, 5 mesi (di torture psicofisiche) dopo, era arrivato il giorno. Ancora non potevo crederci. [ a dire il vero, penso di non avere ancora realizzato davvero. E' come ricordare un sogno, solo una serie disordinata di ricordi più vaghi e confusi rispetto agli altri giorni berlinesi.] Fortunatamente ho fatto un sacco di foto per ricostruire più o meno decentemente la sequenza dei fatti più fuori di testa della mia vita (per ora).
Dopo aver fatto di nuovo un po' tardi la sera prima avevamo bisogno di riposare. Ricordo però di essermi alzata senza particolari problemi prima della sveglia impostata. Nonostante le condizioni disastrose in cui mi ero messa con le mie stesse mani (ora, difatti, ne sto pagando ancora le conseguenze da bravo cagionevole ragazzetto vittoriano) tra disidratazione, poche ore di sonno e un'alimentazione poco salutare... Non credo di essermi mai sentita tanto bene. Quasi come se avessi cambiato vita tutto d'un tratto. O forse semplicemente chimica nel cervello.
in realtà ho poi messo un'altra spilla sul fiocco.
Finiti i biscotti e pure il latte alla fragola, ci siamo preparate con calma... Più o meno. Una passata di piastra del '15-'18, indumenti scelti con cura, persino nei dettagli...! (orecchino a croce enorme magico che mi ha fatto rischiare un'infezione. Per nulla) siamo poi salite in camera di Mon; lì mi ha truccato perché le mie skills in merito sono paragonabili a quelle di un uomo che non sa nemmeno cos'è un mascara. Non sono ancora abituata a vedermi con un trucco più pesante addosso, è difficile lavorare sui miei lineamenti... Però era davvero ben fatto.
[non credo riuscirò mai davvero a trovare le parole giuste. Spero non sia stata la mia prima e ultima volta. Vorrei tanto sentire tutto, di nuovo]
"Ma no, abbiamo fatto sempre i biglietti questi giorni ma non abbiamo mai visto un controllore, possiamo evitare oggi".
5 minuti dopo, a metà viaggio verso Warschauer Straße:
Sguardi muti ma intensi, pieni di angoscia. Subdoli spostamenti nelle carrozze. Eravamo circondati. Uno a destra, l'altro a sinistra, non li avevamo nemmeno visti salire. Ma noi abbiamo san Sukkia dalla nostra parte. Alla fermata subito dopo siamo scese con nonchalance ma passo svelto. Non ci hanno nemmeno notato... Abbiamo preso dei biglietti e siamo risalite sulla metro subito dopo. C'erano altri controllori in giro... Ma non ci hanno controllato un cazzo. CHE BURLA!
Forse qualcuno voleva avvertici? Punirci per la troppa arroganza...
In ogni caso... Arrivati in zona ci abbiamo messo 20 min buoni a trovare Astra Kulturhaus, (erano circa le 2 del pomeriggio, comunque) sembrava la montecatini di KR city. Un posto alquanto losco... C'erano altri club/live houses suppongo, ma il tutto era in condizioni... Interessanti.
Non c'era troppa gente quando siamo arrivati, solo proprio lì davanti, quasi tutti priority o vip da quel che avevo capito. Ci siamo messi in fila...Saremmo poi stati tra i primi della fila standard. Non avendo portato nulla su cui poggiarmi mi sono seduta su dei fazzoletti. :P la vita di #STENTI.
Gio e Mon son poi andati a prendere qualcosa da mangiare. Quel cous cous (al sugo..? e prezzemolo.?) era...interessante. Meglio di niente, non potevo mica rimanerci prima ancora di entrare nella venue. L'ha poi finito Mon :,3. Ci siam messi a scarabocchiare sul mio sketchbook, gambe in cancrena. Riconoscere persone viste online è stato divertente...surreale. Mi stava preparando forse a quello che sarebbe successo dopo. Un po' più tardi ci ha raggiunti Alice, mi aveva scritto poco prima e le son andata incontro. Era l'unica con la tuta adidas e facepaint alla Kyo (gloriosa) mentre noi altri eravam tutti conciati come delle bambole tra gonne, corsetti e pizzo. Look adatti ad un concerto dei sukekiyo.
[c'era l'admin di dir affirmations che stava distribuendo queste mini stampe...ma ho delegato gli altri. non volevo alzarmi...]
we all kind of slayed I cannot deny it...
[delle persone lì in fila carinissime mi han fatto i complimenti per il makeup...grazie Mon.]
Aspettando ancora lì senza far nulla in particolare, notiamo... Due tizi giapponesi. Stavano girando avanti e indietro con una videocamera, riprendendo la fila (che con il passare delle ore si era allungata. Tantissimo). Quando si sono vagamente avvicinati la prima volta mi son girata facendo finta di nulla per la vergogna, poi...
Giorgia.
Giorgia gli ha fatto un cenno con la mano.
Fujieda.
MANAGER FUJIEDA. ERA LUI...? Si è avvicinato. CI HA CHIESTO DELLE FOTO.
Ricordo il panico. Nonono. Occhi sbarrati, sudorazione eccessiva.
E io non facevo altro che pensare. NO. sono un cesso a pedali.
Ma Fujieda ci ha presi. Uno alla volta ci ha presi in ostaggio.
"No smile! okay. Now smile! yes."
Ero completamente andata. Rincoglionita. Non stavo davvero capendo cosa stesse succedendo.
So solo che la mia faccia da culo sarà in un probabile documentario sul concerto...?
Non mi pare abbiano fatto lo stesso durante altre date, o almeno, nessuno ne ha parlato.
ERO TERRORIZZATA. CONTINUAVO A PENSARE.
[signor fujieda per favore scarta o edita le mie foto!]
Insomma. Il terrore mentale non poteva mancare, anche se in piccole dosi.
La fila eventualmente ha iniziato ad avanzare. Per la noia e le gambe che mi stavano lasciando, ho ripreso lo sketchbook per disegnare velocemente un mini chibi Kyo scazzato da lasciare dietro delle sbarre lì vicino l'entrata. hehe.
[non si vede un cazzo ma dice "FAK U BERLIN!" delle persone poi la seconda sera l'hanno preso e portato in Polonia...]
L'ora del giudizio era ormai alle porte. Ed ancora non riuscivo a capacitarmene.
[to be continued...]
[dovrei star studiando per un parziale ma credo sia più importante mantenere vivo il ricordo, sono già in ritardo.]
EDIT: probabilmente non era Fujieda...ma il fotografo biondino...è lo stesso dei video di Shinya sul suo canale. Lo stesso che a quanto pare fotografa solitamente i diru. WAH!